Quando penso ad un luogo in cui vorrei far vivere un mio cliente penso, senz’altro,  ad un paradiso.
Ritengo che quello a cui, nel suo inconscio, un uomo ambisca sia un piccolo “paradiso terrestre”.
Dentro questo luogo si deve trovare la casa, il rifugio, l’anima.
Sono abituato a dire che è sufficiente vedere una casa per comprendere quale animale la abita.
Cerco di capire ogni uomo, di interpretarne l’istinto per leggere il suo bisogno abitativo.
Da qui nasce il disegno della sua abitazione da inserire, in un contesto naturale, all’interno del SUO paradiso.
Guardo a domani con attenzione alla tecnologia: la natura è tecnologia.
Qualsiasi cosa che si avvicina alla natura deve essere natura, anche se tecnologica.
Giro il mondo e sento spesso dire che non ci sono più le stesse stagioni e la gente si chiede cosa succederà un domani.
Io credo che l’uomo faccia poco appello alla memoria.
La natura è continua e ciclica: ripete sempre le stesse cose, magari ogni centinaia o migliaia di anni.

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